FOCUS ON | ALESSIA DE MONTIS - WASTED CULTURE



Un’opera dissacrante e irriverente. Il cubo ha la forza diretta del pugno e l’ironia di chi dell’Arte riesce a fare, a volte, un mezzo di discussione o di provocazione intelligente, tanto sana per l’arte e la società, ma troppo spesso ignorata da ben più facili ed estetici propositi.


W.C, acrostico di Wasted Culture consiste nel ricreare all’interno del cubo bianco, una stanza da bagno.

A terra, dove ci si deve posizionare per “entrare” con la testa nel cubo, una fotografia assume le sembianze di un tappetino e ritrae libri di letteratura, di poesia e dischi, gettati tra i rifiuti. Entrando nel cubo, si alza con la testa la tavoletta di un water e ci si accorge di essere finiti nella tazza del cesso (colta citazione della memorabile scena del film “Trainspotting” di Danny Boyle). All’interno della stanza bianca e vuota, uno specchio in cui ci si riflette e su cui campeggia la scritta “How do you feel?”. Meravigliosamente finiti nel cesso! Calpestando coi nostri piedi la cultura in nome di un nulla, culturale nel quale siamo finiti tutti noi.

Un vuoto dell’anima che ha venduto la crescita culturale in nome di un assoluto effimero momento di gloria che trasuda dai rotocalchi, dai quotidiani, dalla tv “spazzatura”.

Monumento lindo della cultura del nulla, per coloro che sono “disposti a tutto” per quei pochi momenti di gloria che già Andy Warhol, visionario e provocatore artista aveva capito quando disse: “Nel futuro, ognuno avrà diritto a 15 minuti di celebrità". Ecco i vostri.

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